18/08/2022

Trovata chiocciola gigante non autoctona

By Agriambiente - Ferrara

Ricordiamo un articolo del 2020 ma che bisogna comunque tenere a mente, lo divulgava la Polizia Provinciale di Ferrara.

Alcuni giorni fa (ndr: settembre 2020), il Museo di Storia Naturale di Ferrara ha ricevuto una segnalazione fotografica che indicava la presenza nel parco di Via Barlaam, angolo Foro Boario, di due grosse chiocciole dall’aspetto insolito. Si trattava in effetti di due esemplari della chiocciola gigante Lissachatina fulica, di origine africanaGli esemplari erano stati avvistati sabato 29 settembre da alcuni volontari impegnati nelle attività di pulizia del progetto “Ferrara Mia”.

La chiocciola gigante è una delle principali infestanti delle coltivazioni in molte aree del mondo. E’ originaria dell’Africa orientale ed è stata introdotta in varie parti del globo tramite scambi commerciali, come fonte alimentare oppure come animale da terrario.

L.fulica è stata classificata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura come una delle 100 peggior specie invasive  al mondo per il suo impatto negativo a livello economico ed ambientale: la specie ha un’elevata capacità riproduttiva e si nutre di numerose specie vegetali differenti, due elementi che ne favoriscono la rapida diffusione. La chiocciola può entrare in competizione con le specie autoctone e causare consistenti danni agli ecosistemi locali. Il rilascio in natura di animali esotici è vietato dalla Legge Regionale 15/2006 ed è punibile con sanzione amministrativa fino a 120 euro.

Il fatto che siano stati osservati almeno due individui rende possibile la riproduzione e la conseguente proliferazione nell’area di interesse. In realtà, anche un solo esemplare può deporre uova, se si è già accoppiato in precedenza.

Venerdì 26 ottobre, il Museo, grato dell’importante segnalazione,  ha effettuato un’accurata ricerca degli esemplari nel parco  per rimuoverli dall’ambiente, in collaborazione con la Polizia Provinciale di Ferrara e con l’aiuto di volontari. Le ricerche hanno portato al ritrovamento di un esemplare vivo di colorazione chiara, ora custodito dal Museo in terrario,  il guscio di un individuo ormai morto e i resti di un altro guscio. Si teme quindi che siano presenti altri esemplari e si invitano i cittadini che dovessero trovarli a darne segnalazione: il Museo diffonderà  cartelli e comunicati sui social per mostrare ai residenti della zona come riconoscere gli individui e a chi rivolgersi per la loro raccolta.

Gli esemplari adulti di Lissacathina fulica sono facilmente riconoscibili per il guscio conico e a punta,  di grandi dimensioni: solitamente varia da 5 a 10 cm, ma può raggiungere anche i 20 cm di lunghezza. La colorazione del guscio è marrone (più o meno scuro) con varie strisce giallastre, mentre l’apice presenta una colorazione più chiara (crema). Il corpo molle dell’animale è di colore giallo-ocra.

Le uova sono sferiche-ellissoidali di ca 4.5-5.5 mm di diametro e con colorazione giallo-crema. L. fulica è ermafrodita e può deporre fino a 5 o 6 ammassi di uova all’anno ciascuno contenente da 100 a 400 uova (più di 1200 in un anno). Vengono deposte nel terreno, spesso alla base delle piante e, ai Tropici,  schiudono in 8-21 giorni.

Nonostante sia una specie tropicale, può sopravvivere anche in condizioni più fredde, andando in quiescenza per un periodo di tempo massimo di tre anni. E’ prevalentemente crepuscolare ma può essere attiva nelle ore diurne in giornate particolarmente umide, nuvolose e piovose. La sua presenza può essere indicata da larghe scie di muco in piante ed edifici ed escrementi nastriformi.

Da: Polizia Provinciale Ferrara