09/03/2017

Messi in fuga i predoni dei fiumi

By Agriambiente - Ferrara

OSTELLATO. Bracconieri messi in fuga due volte, con tanto di sequestro di attrezzature per la pesca di frodo e con oltre due quintali di pesce – carpe, siluri e tremoli vivi -, subito rimessi in acqua.
È successo nella notte tra martedì e ieri, durante un’operazione contro la pesca di frodo che si è svolta tra il Mezzano e Ferrara e ha visto impegnate tre pattuglie della polizia provinciale e due auto di volontari dell’Unione pescatori estensi. Mentre nel Mezzano gli agenti provinciali, durante un appostamento notturno, hanno sorpreso alcuni bracconieri, immediatamente datisi alla fuga abbandonando le attrezzature da pesca, a Ferrara sul Po di Volano, in via della Ginestra (altro luogo conosciuto e frequentato dai bracconieri), i volontari Upe hanno notato un’auto sospetta che ha cercato di fuggire, rimanendo però imbottigliata in una strada a fondo chiuso. Avvertiti, carabinieri e polizia provinciale sono intervenuti sul posto, recuperando sacchi contenenti il pesce, ancora vivo e quindi rimesso in acqua. Volontari e agenti provinciali hanno poi messo in acqua alcune imbarcazioni sulle tracce dei pescatori di frodo, che però nel frattempo avevano guadagnato la sponda opposta del Volano.
L’operazione ha comunque consentito il ritrovamento, oltre al pesce liberato in acqua, di una vettura a bordo della quale è stato trovato un cassone nero per riporre l’attrezzatura, una rete, un motore elettrico, un remo e altri oggetti di uso comune.
L’appostamento della Polizia provinciale in zona Mezzano ha, invece, consentito il recupero di un gommone, alcune centinaia di metri di reti, un remo, un contenitore di plastica e una batteria, quasi certamente usata per l’impiego di un elettrostorditore per la cattura illegale del pesce.
«Prosegue senza sosta il contrasto alla pesca di frodo – ha spiegato Claudio Castagnoli, comandante della polizia provinciale-, potendo contare in ogni momento sull’insostituibile e rassicurante presenza dei militari dell’Arma. “Ai miei uomini, ai volontari e ai carabinieri vada il nostro ringraziamento per la continua, impegnativa e faticosa attività di contrasto al fenomeno predatorio attuato spesso da cittadini dell’est Europa, cui sono certo si unisca il plauso delle migliaia di pescatori onesti e desiderosi solo di pescare un bel pesce, farsi una foto e rimetterlo in acqua».

La Nuova Ferrara