19/07/2022

Gambero marmorato – Procione comune

By Agriambiente - Ferrara

Entro il 31 agosto 2019 era obbligatorio denunciare da parte di privati il possesso di animali esotici inseriti nella lista ufficiale delle specie esotiche invasive di interesse Unionale di cui vige l’obbligo di denunciarne la detenzione.

In base al Reg. UE 1143/2014 – Reg. di esecuzione (UE) 2016/1141 – Reg. di esecuzione (UE) 2017/1263 (aggiornato al 26/04/2019) iniziamo a trattare gli animali inclusi, per renderli più facilmente identificabili.

Gambero marmorato

Procambarus fallax forma virginalis.jpg

I gamberi marmorizzati hanno destato preoccupazione come potenziale specie invasiva perché è necessario un solo individuo per stabilire una nuova popolazione e possono riprodursi a tassi elevati. I gamberi marmorizzati sono anche un noto portatore di un agente patogeno della peste dei gamberi, Aphanomyces astaci. I gamberi marmorizzati abitano ambienti d’acqua dolce e non hanno invaso con successo ecosistemi con livelli di salinità più elevati a causa della loro ridotta capacità di riprodursi e crescere. Tuttavia, è stato dimostrato che possono adattarsi all’aumento degli ambienti salini, il che potrebbe consentire un’ulteriore espansione. In Europa, il gambero marmorizzato è incluso dal 2016 nell’elenco delle specie aliene invasive di interesse unionale (l’elenco dell’Unione). La popolazione del Madagascar è cresciuta rapidamente e si stima che sia di milioni, con la loro distribuzione geografica aumentata di 100 volte dal 2007 al 2017, causando preoccupazione tra le autorità locali.

Procione comune

Procyon lotor (raccoon).jpg

L’orsetto lavatore è il più grande dei procionidi: dalla testa alla parte posteriore, il procione misura dai 41 cm ai 71 cm, escludendo la folta coda, la cui lunghezza può variare tra i 19,2 cm e i 40,5 cm. Solitamente non supera però i 25 cm. L’altezza al garrese varia tra i 22,8 e i 30,4 cm. Il peso di un procione adulto cambia considerevolmente a seconda dell’habitat: può variare da un minimo di 1,8 Kg a un massimo di 13,6 Kg, anche se solitamente è compreso tra i 3,6 Kg e i 9 Kg. La caratteristica principale del procione è la mascherina di pelo nero attorno agli occhi, in forte contrasto con il colore bianco che la circonda. Essa sembra quasi ricordare la maschera di un bandito, particolare che ha sicuramente incoraggiato la sua reputazione di animale birichino. Il procione è un animale tipicamente notturno. È molto abile nell’arrampicarsi e vive prevalentemente sugli alberi o comunque nelle foreste, nei pressi di laghi o fiumi. È capace di vivere anche sottoterra. Il Procyon lotor è onnivoro: la sua dieta consiste per il 40% di invertebrati, per il 33% di piante e per il 27% di vertebrati (pesci, anfibi e roditori). A seguito di alcuni avvistamenti e catture lungo il corso dell’Adda tra il 2004 e il 2008, si ipotizza che la specie abbia attraversato le Alpi e si stia diffondendo in Lombardia. Confermata la presenza e la cattura lungo il corso dell’Adda a Cassano nel 2010. A tal proposito, dal 2016 è in atto un’operazione di bonifica volta ad eradicare questa colonia, considerata pericolosa per la biodiversità della zona. Nel novembre 2019 è stata diramata la notizia della quasi completa eradicazione e l’operazione dovrebbe concludersi entro il 2020.

Fonte: Wikipedia

In fine ricordiamo che la denuncia di possesso è obbligatoria ai sensi del decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 230, che adegua la normativa nazionale al regolamento (UE) n. 1143/2014 sulle specie esotiche invasive; queste, infatti, con l’entrata in vigore del decreto, non possono essere detenute, allevate, commercializzate, cedute, scambiate, o poste in condizione di riprodursi e nemmeno rilasciate in ambiente. I possessori di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive, non utilizzati a scopo commerciale, possono continuare a custodirli fino a fine vita a condizione di denunciarne il possesso al Ministero dell’Ambiente entro i termini stabiliti dal decreto e di adottare opportune misure per impedire la fuga degli animali e per impedirne la riproduzione. Per la denuncia basta compilare, con l’eventuale aiuto del proprio veterinario, il modulo (937.13 KB) e inviarlo al Ministero dell’Ambiente. L’attestazione dell’invio, tramite PEC, fax o raccomandata, autorizza automaticamente il proprietario a continuare a detenere il proprio animale da compagnia. La ricevuta della PEC, fax o raccomandata attesta l’avvenuta denuncia.

Da: Regione Emilia Romagna