Corretta detenzione animali esotici
Tra le principali causa di perdita di biodiversità, in Italia e nel mondo, ci sono le cosiddette “Specie esotiche invasive”. Si tratta delle specie di animali e di piante originarie di altre regioni geografiche (volontariamente o accidentalmente introdotte sul territorio nazionale), che hanno sviluppato la capacità di costituire e mantenere popolazioni vitali allo stato selvatico e che si insediano talmente bene da rappresentare una vera e propria minaccia.
Queste specie, infatti, oltre ad entrare in concorrenza diretta con alcune delle nostre specie, possono alterare lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali, e a volte provocare ingenti danni economici ad attività produttive quali l’agricoltura e lo sfruttamento di risorse silvo-pastorali. A solo titolo di esempio: i danni provocati dalle specie esotiche invasive nella sola Gran Bretagna per il 2015 sono stati stimati intorno ai 2 miliardi di euro.
Fino ad oggi sono state pubblicate sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea tre liste di specie esotiche vegetali ed animali di rilevanza unionale (14 luglio 2016, e 12 luglio 2017 e 25 luglio 2019), che complessivamente costituiscono un elenco di 66 specie.
La denuncia di possesso deve avvenire inviando l’apposito modulo di denuncia (completo di tutte le informazioni) tramite PEC (all’indirizzo: PNA@pec.minambiente.it), raccomandata con ricevuta di ritorno (all’indirizzo: Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione Natura, Divisione II, Via Cristoforo Colombo n. 44, 00147 – Roma), oppure fax (al numero: 06-57223468). La ricevuta di PEC, fax o raccomandata accerterà l’avvenuta denuncia. Il termine per presentare la denuncia del possesso di esemplari di specie esotiche invasive comprese nei primi due elenchi è scaduto. Per le specie inserite in elenco con l’ultimo aggiornamento del 25 luglio 2019 ci sono 180 giorni utili per la denuncia, ovvero fino alla data del 29 febbraio 2020.
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